mercoledì 23 dicembre 2009 | Autore: NN
Valigie pronte, volo confermato... Italia arriviamo!
Ci vediamo a Cesena.

A tutti gli amici di questo blog che non vedremo, auguriamo un felice e sereno Natale e un buon anno nuovo.

Nick, Paul and Sarah
lunedì 21 dicembre 2009 | Autore: NN
Come potevamo lasciare Bethlehem senza aver visto il famosissimo mercatino di Natale, uno dei 3 o 4 eventi dell'anno, il mercatino che da tutta l'America vengono ad ammirare!
Così ieri pomeriggio siamo andati a fare un giro al Christkindlmarkt, con grosse aspettative. Non so, forse erano troppe, ma è stata un po' una delusione. C'erano due tendoni, con dentro un po' di barcarelle che vendevano oggetti natalizi, gioielleria varia, oggetti per la casa e poi la parte dove c'erano un paio di stand gastronomici e un piccolo palco dove si esibivano vari gruppetti musicali e tavoli e sedie per fare una pausa e gustarsi questi cibi prelibati e ascoltare questa buona musica...
Siamo contenti di esserci stati perchè altrimenti non avremmo mai saputo cosa fosse, però ci aspettavamo sicuramente di più!
Mentre tornavamo a casa abbiamo fatto un giro in macchina per ammirare le decorazioni natalizie delle case. Gli americani in questo devo dire che non si fanno ridere dietro. Alcune case non hanno un centimetro libero nel giardino da quante cose ci mettono. Ecco alcune foto che siamo riusciti a scattare.


N
domenica 20 dicembre 2009 | Autore: NN
Ha nevicato quasi tutto ieri e questa mattina quando ci siamo svegliati era così...

N
giovedì 17 dicembre 2009 | Autore: NN
-7... Italia stiamo arrivando!

N
mercoledì 16 dicembre 2009 | Autore: PB
Questa sera Sara ha imparato a buttare i baci al babbo. Già che c'era, poi, li ha buttati anche alla mamma.

P
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| Autore: PB
Care nonne & Co.
tenetevi pronte per la settimana prossima, sapendo che la classifica di gradimento ufficiale è:
  1. mela
  2. gnocchi di patate al pomodoro
  3. lasagne
  4. pane/crosta della pizza
  5. formaggio

P

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giovedì 10 dicembre 2009 | Autore: NN
Quando si dice il destino...
Appena siamo arrivati a Bethlehem i miei genitori mi avevano dato il numero di telefono di una amica di una loro vicina di casa che doveva vivere proprio qui a Betlemme e si doveva chiamare Vera. Nel trasloco da un appartamento all'altro avevo perso questo numero e così non avevo mai avuto l'occasione di chiamarla.
Un paio di settimane fa siamo andati nella parrocchia che frequentiamo qui a parlare col prete. Ci siamo registrati e parlando, lui ci ha detto che la loro cuoca era italiana e si chiamava Nora. Abbiamo ripensato al nome che ci avevano dato i miei genitori, ma col fatto che era diverso, abbiamo lasciato stare.
Alla cena italiana della parrocchia, se vi ricordate l'avevamo scritto in uno dei post precedenti, avevamo avuto l'occasione di parlare con uno dei preti della parrocchia (quello al quale Paolo aveva chiesto l'omelia sul cappuccino) e gli avevamo raccontato che eravamo appena arrivati, eravamo italiani e non conoscevamo ancora molte persone. Paul gli aveva poi lasciato il suo biglietto da visita.
Due settimane fa, con nostra grande sorpresa, ci arriva una mail. Era di una ragazza che diceva di aver ricevuto il biglietto da visita di Paolo dal prete, che si chiamava Paola, era la figlia di Nora e ci chiedeva se eravamo noi i ragazzi di Cesena amici della mia vicina di casa.
Il giro è stato davvero molto contorto e la strada molto lunga, ma si vede che in un modo o nell'altro dovevamo proprio incontrare questa famiglia.
La scorsa settimana ci siamo incontrati, siamo andati a cena da loro e devo dire che sono davvero molto carini e simpatici. Sono qua già da 16 anni, Nora ha cinque figli, il più piccolo ha 13 anni ed è nato qua in America, Paola invece è la figlia maggiore e ha più o meno la nostra età. Lei a sua volta ha già due figli di 5 e 6 anni.
Nora è una gran cuoca e le piace molto fare i dolci, quindi oltre a preparare da mangiare per i preti (si trattano bene!), ha fatto una società di catering. Ha il laboratorio lì in casa sua e poi vende questi dolci italiani a privati ma anche a ristoranti. Il pezzo forte è ovviamente il tiramisù ed è per questo che la società di chiama Noramisù.
A detta loro ci sono un sacco di italiani che vivono qui a Bethlehem e prossimamente ce li faranno cososcere. Speriamo di aver fatto il primo passo verso nuove amicizie.

N
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sabato 5 dicembre 2009 | Autore: PB
Qui lo sanno!

La settimana appena finita è stata caratterizzata da bel tempo e giornate calde. Ieri, però, al supermercato è comparsa una corsia di attrezzi per la neve di ogni genere e sorta, molti dei quali completamente incomprensibili per noi. Questa mattina si stava bene all'aperto, ma uscendo abbiamo visto alcune persone nei vari cortili che lucidavano le pale, accatastavano sacchi di sale e alzavano i tergicristalli.

Dopo mezz'ora son cominciate a piovere palle di neve grosse come bocce e dopo un'altra mezz'ora aveva imbiancato tutto.

Bethlehem è pronta per il suo White Christmas!

P
lunedì 30 novembre 2009 | Autore: NN
Giovedì scorso era festa qui negli USA per il Thanksgiving Day e quindi abbiamo avuto 4 giorni di vacanza. Siamo stati davvero molto bene e devo dire che ci volevano proprio.
Stare tutte e tre un po' più insieme, stare insieme ad altre persone, riposarsi un po'... era davvero quello di cui avevamo bisogno, ci siamo proprio ricaricati.
Giovedì, in realtà, Paolo ha dovuto lavorare un po' perchè aveva delle scadenze, però siamo stati a pranzo fuori e dopo il pranzo abbiamo avuto il coraggio di prenderci i pancakes con ripieno di ciliege e spruzzata di panna montanta. Davvero una bomba, ma quanto erano buoni!!!
Venerdì invece ci siamo dati allo shopping, perchè dopo il giorno del ringraziamento c'è il Black Fryday, in cui tutti i negozi fanno sconti paurosi. Abbiamo poi passato la serata a cena da Alberto e Ilaria(collega di Paolo e moglie) dove abbiamo conosciuto anche Elisa e Alfonso (Elisa è italiana e si è sposata con Alfonso che invece ha origini italiane ma è nato qui in America). E' stata una serata molto piacevole e diversa dal solito.
Sabato sono venuti a trovareci i nostri amici di NY. Abbiamo pranzato assieme qui da noi e poi abbiamo fatto una passeggiata in centro. Sarà l'atmosfera e le decorazioni natalizie, sarà che ci stiamo abituando, ma ci è sembrato molto più carino.
Domenica invece ci siamo riposati, siamo usciti solo per andare a Messa, poi relax, dormitona e giochi con la Sara.
E' stato davvero bello vedere gente, però ci serviva anche del tempo per stare noi tre un po' più assieme. Viva il Thanksgiving!
Prossima meta, Natale... Cesena arriviamo!

N
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lunedì 23 novembre 2009 | Autore: PB
Scrivo due aggiornamenti di corsa. Ieri siamo andati alla cena della Parrocchia. La cosa e' stata abbastanza triste per vari motivi.

Il primo e' che erano previsti due turni: uno prestissimo, cioe' alle 5.30 del pomeriggio, mentre l'altro era alle... 3.30.
Si', lo so, son sconvolgenti! Noi siamo riusciti ad iscriverci a quello delle 5.30, almeno.

Il secondo aspetto che mi e' sembrato un po' strano era che tutta la cena era in realta' una raccolta fondi per il gruppo giovani, ma i giovani non hanno fatto quasi nulla. Erano li', ogni tanto portavano via un piatto, ti offrivano un po' di insalata o un bicchiere di limonata. "E allora chi ha cucinato", vi domanderete voi, "i genitori?" No, nemmeno, uno degli educatori ha convinto due ristoranti a fare beneficenza mandando i loro cuochi e tenendosi una parte dell'incasso per coprire le spese vive.

Ma la cosa piu' brutta era che non c'era affatto accoglienza. Il Parroco e' passato, ha cenato, ha detto qualche parola ad alcuni parrocchiani, ma credo che non ci abbia nemmeno visti (domenica scorsa eravamo andati a parlargli e ci ha "registrato" alla Parrocchia). Il Cappellano si e' comportato allo stesso modo. A loro discolpa c'e' il fatto che la Parrocchia e' davvero enorme, diverse migliaia di persone partecipano alle Messe ogni settimana, quindi non e' facile raggiungere tutti. Anche fra i laici, nessuno ci ha rivolto parola, a parte una coppia che era dietro di noi in fila ed e' stata "coinvolta" da Sara.

L'unico che invece, stoicamente, s'era messo in piedi prima del posto dove distribuivano la pasta (scotta) e salutava tutte le persone che passavano era Fr. Ezaki, gia' noto ai lettori di questo blog in quanto autore dell'omelia sul Cappuccino. Quando ci siamo trovati di fronte a lui, il suo saluto era appena stato ignorato dai signori che erano in fila prima di noi, allora mi ha guardato e detto sotto voce "Han paura di perdere l'appetito se rispondono...". Io ne ho approfittato per raccontargli che abbiamo un blog e che abbiamo pubblicato un riassunto della sua omelia sul cappuccino e lui e' stato felicissimo, mi ha detto che aveva ancora il testo originale che aveva usato come traccia e si e' offerto di spedirmelo via email. Alla fine ci siamo lasciati con lui entusiasta che gridava "Diventero' famoso in tutto il mondo!". Questa mattina, nella mia casella di posta, ho trovato la sua email:
Dear Dr. Bocchini,
Greetings!
It was good talking to you tonight. Attached is the article I promised you.
God bless you! Tanti auguri!
Fr. E
E ovviamente c'era allegato il file che trovate a questo link.

Il giudizio culinario definitivo lo lascio alla Nico, il mio parere in sintesi e' che la pasta era spappolata, il condimento buono, lo polpette oscene, il pane senza aglio in realta' aveva un mucchio di aglio, l'insalata era insalata (non ho osato provare il condimento "italiano"), i dolci erano ottimi.

P

PS: chiedo scusa a tutte le persone che lavorano sempre a Sanzili e che non ho menzionato nel titolo, ma son certo che capirete se per me quella che accoglie, per antonomasia, e' l'Anna, e il capo-cuoco e' Romano.
domenica 22 novembre 2009 | Autore: PB
Nick va su Facebook!
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venerdì 20 novembre 2009 | Autore: NN
Oggi è il compeanno di Paul, una traguardo molto importante... 30 anni.
Tantissimi auguri dalle tue donne!
Ti vogliamo bene.

Nick and Sarah
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sabato 14 novembre 2009 | Autore: NN
Oggi la nostra ragazzina compie 6 mesi... è veramente incredibile come passa il tempo. Stavo riguardando un po' di foto da quando è nata ad adesso e devo dire che è cambiata davvero tanto, avendola sotto gli occhi tutti i giorni non ci se ne accorge.
Questo è davvero un bel periodo perchè comincia a fare un sacco di cose nuove. Comincia a stare a sedere da sola, fa ridere perchè ci sta un pochino poi vedi che comincia a pendere e dopo un po' cade (noi siamo sempre lì pronti a prenderla). Adesso vuole prendere in mano tutto quello che vede e soprattutto tutto quello che abbiamo in mano noi e puntualmente finisce per mettersi tutto in bocca. Soffre un sacco il solletico ed è divertentissimo perchè si fa delle gran sbaccarate. Al contrario dell'inizio adesso le piace molto fare il bagnetto, ci starebbe delle ore. Si diverte a giocare con l'acqua e anche a berla. Si diverte a giocare col pizzetto del babbo e a tirare i capelli della mamma o a toglierle gli occhiali. Le piece togliersi un calzetto e giocare col suo piedino e mettersi in bocca l'alluce. E' una gran mammona, anche se è in braccio al suo babbo, vuole venire dove sono io e vedere cosa faccio. Le piace molto ballare col suo babbo, mentre con la mamma si diverte a fare la corsa dei cavalli. E' una bambina molto vivace, sta ferma solo quando dorme, se dorme! Infatti la notte ci fa diventare un po' matti. Quando si sveglia si vede la sua testina che spunta da sopra il paracolpi, ha capito che noi siamo lì di fianco e vuole vedere se ci siamo o no. Non le piace molto la macchina, ogni volta che usciamo un piantino se lo fa. Le piace molto la canzone "Il coccodrillo come fa?", forse perchè le piace vedermi fare tutte le mosse. E' davvero una bambina curiosa, vuole vedere tutto, ed è anche socievole perchè quando qualcuno le dà una voce o le parla, lei sfoggia sempre quei suoi bei sorrisoni.
I suoi primi 6 mesi... tanti auguri amore!

La mamma
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lunedì 9 novembre 2009 | Autore: NN
Come sapete, da un mese la Sara ha iniziato lo svezzamento. E' sempre andata abbastanza bene: a parte qualche giorno no, Sara mangia a pranzo la sua pappina, mentre la sera assaggia quello che mangiamo noi. E' proprio una buon gustaia, le piacciono molto gli gnocchi con le patate al sugo di pomodoro, ha assaggiato il risotto con gli asparagi, ma la più bella è stata ieri... avevo fatto le lasagne e anche se aveva già mangiato la sua pappa, si è leccata i baffi quando le ha assaggiate e non riuscivo più a fermarla. Buttato giù un boccone apriva subito la bocca in attesa del successivo e se tardavo un po' mi sgridava pure.
Grande Sarina, alla faccia delle pappine. Nonne, preparate i cappelletti per Natale!

N
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| Autore: PB
Ci sono un paio di cose che non ho ancora capito sugli usi e costumi americani e chiedo aiuto agli amici piu' esperti di me.

1) Take off tip
Se vado da Burger king e mi prendo un Mushroom and Swiss Steakhouse Burger meal con Coca-cola, non lascio la tip, ne' se mangio li', ne' se porto via, ne' se faccio un drive through.
Se invece vado alla Waffle house, la lascio, anche se prendo e porto via.
Se compro qualcosa da Domino's e me lo faccio consegnare a casa, ovviamente, lascio la tip, ma che devo fare se me lo vado a prendere io?
Quali sono le regole della maledetta tip?
Io all'inizio la odiavo, poi avevo cominciato ad apprezzarla, perche' in fondo fra tasse e tip, si arrotondava sempre e quindi sapevo esattamente quanto avrei speso, prima ancora di aprire il menu. Ma adesso cominciano a sorgermi questi dubbi e non so come fare... aiutatemi!

2) Fidelity card
Le varie carte di CVS, Giant, Weiss etc. sono fantastiche. Te ne danno sempre almeno tre copie: una grande in formato carta di credito e un paio piccole da tenere nel portachiavi. Sono valide per tutta la famiglia e spazzano via il problema italiano del "ti sei ricordato di prendere su la tessera della Coop, che se no non possiamo cumulare i punti?" o il "passa prima da casa a prendere la scheda della Conad, se no ti scordi gli sconti!".
Quindi, quelle son da fare assolutamente. Chissenefregadellaprivacy!
Ma che mi dite delle carte di credito?
Come la mettiamo con la carta di credito di Macy's, quella di Amazon o quella di GAP-Old Navy-Banana Republic?
Le offerte son notevoli, l'ultima volta da Old Navy avrei risparmiato piu' di 30$ se avessi fatto la carta, ma quando ho visto il foglietto illustrativo ho notato tassi d'interesse degni del peggior usuraio di Castel di Principe. La commessa mi ha spiegato che il trucco e' usarla per gli acquisti e poi fare il trasferimento dal conto corrente alla carta appena arrivati a casa. Cosi' hai i vantaggi, ma non paghi mai gli interessi. Voi le fate? Ci sono spese fisse? E se una volta ti scordi di fare subito il trasferimento?
Poi ci sono quelle "prepagate" come quella di Macy's. Che e' assurda, perche' ti garantisce un mucchio di sconti (fino al 40%!) e tu puoi ricaricarla anche direttamente da Macy's. Quindi puoi andar li' con la tua carta, fare una botta di conti di quanto spendi, ricaricare esattamente la cifra che devi pagare e 30 secondi dopo usarla per pagare, con lo sconto applicato. Dove sta il trucco?
E posso sempre spacciarmi per turista e beccarmi il relativo sconto se faccio la carta di credito di Macy's? Immagino che questo sia l'unico caso in cui 2 sconti non sono cumulabili, vero? Qualcuno ha mai provato?

Lo so, sembrano sciocchezze, ma alla fine possono cambiare moltissimo il conto. Io ogni tanto provo a sventolare la mia tesserina di Faculty della Lehigh e ci ho guadagnato un 10% di sconto sull'affitto (ogni mese!), un 20% di sconto da GAP (una sola volta), un 15% allo Starbucks on campus (sempre), un 15% al Barnes&Noble on campus (sempre) e un 10% ad ogni altro Barnes&Noble (sempre). Per esempio.

Ogni suggerimento e' ben accetto!!!

P

PS: no no no, non vi preoccupate, la nostra dieta non e' basata su Pizza hut, Taco bell e Applebee's. Anzi, proprio ieri la Nico ha fatto delle ottime lasagne, che son piaciute moltissimo anche a Sara. Pero', ogni tanto, quando capita di essere in giro...
martedì 3 novembre 2009 | Autore: PB
Oggi è un giorno importante per Sara, perché da oggi ha ufficialmente vissuto più negli Stati Uniti che in Italia.

P
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lunedì 26 ottobre 2009 | Autore: PB
Da qualche settimana in tutto il mondo ci sono persone che si scannano per provare l'ultimo servizio di Google che, a mio avviso, è anche il primo serio candidato a poter sostituire la classica email.

Solo pochi eletti hanno ricevuto l'invito a provare il nuovo servizio. Le pre-iscrizioni si erano aperte parecchi mesi fa, ma i primi inviti sono partiti solo una quindicina di giorni fa. Chi ha ricevuto un invito ha la possibilità di invitare a sua volta qualche amico. Questi inviti "secondari" sono andati letteralmente a ruba e alcuni sono arrivati a venderli su ebay, ricavandone più di 5000 dollari.

Tutto questo per dire che, essendomi pre-iscritto fra i primi, ho appena ricevuto l'invito di Google Wave. Questo vuol dire che ho a mia disposizione inviti da distribuire. Chi vuole provare l'onda?

Chi non sapesse di cosa parlo e fosse curioso, può guardare il lungo video dimostrativo disponibile a questo link (1 ora e 20'), altrimenti potete guardare la versione sintetica qui sotto (8 minuti).





P
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martedì 20 ottobre 2009 | Autore: PB
Approfitto del commento di Claudia (che dice che a volte non sta dietro al ritmo di pubblicazione dei nostri post) per rispondere ad una domanda che mi hanno fatto in molti.

Rispetto a quando partimmo per New York, il modo in cui la maggior parte delle persone si approccia ad internet è molto cambiato. Già allora MySpace andava alla grande, e si stava diffondendo velocemente il nuovo Facebook (che allora si chiamava "The facebook"), ma i blog la facevano ancora da padrone, ed erano loro, insieme ai primi servizi di photo- e video-sharing come Flickr e Youtube a rappresentare la rivoluzione del cosiddetto "Web 2.0".

Oggi i blog sopravvivono, ma sono stati decisamente relegati in secondo piano dall'avanzata inarrestabile dei "social network" come Twitter, Friendfeed e in Italia soprattutto Facebook.

Allora perchè riproporre un blog, anzichè dedicarsi alla propria pagina di Facebook, con tutte le connessioni ed i servizi che garantirebbe? Perchè mi piace l'idea che chi ha voglia di vedere come stiamo debba fare la piccola fatica di venire sul nostro sito. Mi fa piacere sapere che le visite che riceviamo siano di persone che prima hanno pensato a noi, si son chieste come ce la passiamo e venendo sul blog hanno trovato una risposta. Con Facebook saremmo noi ad invadere il vostro spazio raccontandovi tutte le nostre sciocchezze, anche quando in fondo non vi interessano; il blog, invece, è come la risposta ad una domanda.

Forse è che mi piace fare il prezioso, forse è che in fondo sono discreto.
O forse è solo che sto diventando vecchio e sono rimasto indietro!

Comunque sia, per chi non lo conoscesse già, vi insegno un trucco. Se proprio non volete fare la fatica di venire sul blog, potete ricevere automaticamente ogni nostro post appena lo pubblichiamo. Per farlo, dovete cliccare sul link "RSS post" in alto a destra e scegliere il vostro programma di email o il vostro lettore di feed preferito (il comportamento è diverso a seconda del browser che usate).

Se poi dovesse diventare una droga, potrete provare il pulsante "RSS commenti"...

P
sabato 17 ottobre 2009 | Autore: PB
Oggi siamo finalmente tornati a Manhattan. Sono ancora in preda ad un groviglio di emozioni e ricordi difficile da raccontare.

Per ora posso solo dire che, a distanza di due anni, tornandoci da "turisti", abbiamo definitivamente concluso che è inconfutabilmente la città più bella del mondo.

P
giovedì 15 ottobre 2009 | Autore: PB
Questa mattina ci aveva dato solo un piccolo avvertimento, ora sta nevicando sul serio!



P

Update: ha smesso dopo un po' e non ha "attaccato".
| Autore: NN
Ieri la Sarina ha cominciato a girarsi da sola. L'avevo messa nella sua palestrina a fare i giochi a pancia in su, mi sono assentata due secondi e quando sono tornata era a pancia in sotto. Sono rimasta davvero molto sorpresa. L'ho poi rimessa a pancia in su e ogni volta lei si girava e andava a pancia in giù. Fa proprio ridere e allo stesso tempo tenerezza vedere come prova a fare cose nuove ogni giorno.

N
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| Autore: PB
Questa mattina abbiamo dovuo fare un po' di giri "a valle" per portare Sara dal pediatra a fare un controllo (e si è beccata anche un altro bel vaccino) e per tornare a casa. La temperatura era chiaramente calata rispetto ai giorni scorsi, e stava anche spiovigginando.
Dopo aver lasciato le mie donne a casa, sono venuto direttamente in ufficio e appena arrivato al Mountaintop Campus, mi sono accorto che quella che il tergicristallo stava spazzando non era più solo acqua, ma un misto di acqua e neve.
Qui al centro mi hanno rassicurato, dicendomi che è solo un caso e che di solito non si ha neve prima della fine di novembre, quindi probabilmente torneranno presto le belle giornate.
Intanto, però, ho avuto un'anteprima dell'inverno innevato che ci aspetta.

P
mercoledì 14 ottobre 2009 | Autore: PB
Domenica scorsa, mentre andavo a prendere Paola a casa, cercavo sull'autoradio un po' di musica. Dovete sapere che qua la maggior parte delle stazioni radio trasmette poca musica e molti programmi di giornalisti, comici, opinionisti etc. Perciò, non è immediato trovare una stazione che trasmetta qualche canzone. Mentre stavo scorrendo le varie frequenze, ho sentito finalmente qualche nota uscire dalle casse. All'inizio ero incredulo, ma mentre passavano i secondi, quell'assolo di fisarmonica si configurava sempre più come qualcosa di inconfondibile. L'inizio della strofa, a quel punto, era solo una conferma superflua: "Sento la nostalgia del passato..."
Mi sono goduto, sbigottito, tutta Romagna mia, curioso di capire come mai la stessero trasmettendo in Pennsylvania. Alla fine della canzone, uno speaker ha spiegato che stavano ripercorrendo le 400 canzoni italiane più famose di sempre. Dopo il nostro inno regionale, è partita una sconosciutissima Ti ho amato così tanto, e ho cambiato stazione.
Altro che Pausini, un Grammy a Raul Casadei non lo toglie nessuno!

P
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lunedì 12 ottobre 2009 | Autore: NN
Domenica è venuta a pranzo da noi Paola, la collega di Paolo. Siccome domani partirà per ritornare in Italia, abbiamo passato la giornata insieme. Lei è stata qua soltanto tre mesi e quindi, non avendo la macchina, non ha potuto girare e vedere tante cose. Abbiamo perciò deciso di andare a fare una bella passeggiata in un parco nazionale che ci avevano consigliato gli Akiyama. Il parco si trova a una quarantina di minuti di macchina da casa nostra, quindi dopo pranzo siamo partiti approfittando anche della bella giornata di sole.
Il parco è davvero molto bello, c'è un lago molto grande e tutto attorno il parco. Ci sono le zone dove si possono fare pic-nic con tavoli e panchine, attorno al lago c'è un percorso che si può fare a piedi o in bici, si possono noleggiare delle barchette per fare un giro nel lago, ci sono le zone dove si può pescare e poi d'estate c'è anche una piscina, mentre d'inverno fanno pattinaggio e pesca sul lago ghiacciato. C'è anche un piccolo porto con parecchie barchette.
Abbiamo fatto una bella passeggiata e siamo felici di aver trovato un posto così carino. La prossima estate ci andremo a fare tanti pic-nic, bagni e gite in barca.

N
| Autore: NN
Oggi la Sara ha assaggiato la sua prima pappa. Devo dire che come prima volta sono abbastanza contenta. E' stato veramente un assaggio, perchè avrà mangiato un paio di cucchiaini, però è un inizio. Fa morir dal ridere perchè vuole fare da sola, vuole avere lei il cucchiaino in mano e portarselo alla bocca. Alla fine aveva la pappa ovunque, ovviamente!

N
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martedì 6 ottobre 2009 | Autore: NN
Questa mattina per la prima volta io e Sara abbiamo accompagnato il babbo al lavoro così da poter avere la macchina tutto il giorno a nostra disposizione per poter uscire di casa e fare qualche giretto. Avevamo già provato la strada di andata e ritorno dal lavoro con Paolo un paio di volte, ma sarà stata l'emozione, sarà stata la Sarina che aveva cominciato a piangere, sono andata dritto alla nostra uscita. Questa proprio non ci voleva, ma non mi sono fatta prendere troppo dal panico (io ancora qua non conosco bene le strade e la mia grande paura è proprio quella di perdermi), ho chiamato Paolo e la situazione era meglio del previsto. Ho solo dovuto fare una strada leggermente diversa, ma siamo arrivate a casa sane e salve! Più tardi, altro giro altro regalo... speriamo bene!

N
lunedì 5 ottobre 2009 | Autore: PB
La nostra nuova parrocchia americana si chiama Notre Dame ed è animata da diversi sacerdoti. Durante le omelie domenicali, capita spesso che essi (in particolare il Parroco) affrontino temi di politica sociale, prendendo spunto da episodi tratti dalle Letture o dalle cronache della settimana. Così, abbiamo seguito un'omelia sul ruolo e l'importanza che la fede della madre dei Kennedy ha avuto nelle scelte e nelle posizioni dei figli, un'altra sulla scelta di coprire i simboli religiosi nei luoghi in cui il presidente Obama viene accolto a parlare, un'altra sul modo in cui la stampa si pone di fronte alle festività dei vari culti.

Nell'ultima Messa, le Letture portavano a riflettere sul Sacramento del Matrimonio ed il Sacerdote ci ha raccontato che una pratica molto diffusa, sebbene non prevista dal Rito ufficiale, sia quella di inserire nelle celebrazioni il segno della "candela dell'unione". Lo sposo e la sposa entrano con due candele accese, che a un certo punto della Messa usano per accenderne una più grande, bella e decorata. Gli sposi poi spengono le proprie candele, a simboleggiare che le due individualità muoiono per dar vita a una sola unione. Anche noi avevamo usato un'immagine simile nel nostro libretto di Matrimonio. Bene, il Celebrante di oggi ha confessato che non riesce proprio ad accettare questo rituale, non solo perché non è previsto dalla liturgia, ma soprattutto perché può dare un messaggio sbagliato. Infatti, gli sposi entrano in chiesa con due fiamme, ma dopo il matrimonio ne resta solo una. Sembra che il Sacramento, in realtà, tolga qualcosa.

La sua proposta è, invece, quella di sostituirlo con il "Rituale del cappuccino". Lo sposo entra in chiesa con del caffè, la sposa con del latte. Sull'altare li aspetta una moderna macchina per fare il cappuccino. Gli sposi vi mettono i propri ingredienti e dopo un po' la chiesa viene invasa dalla fragranza del cappuccinio (a queso punto il prete ha anche fatto l'effetto sonoro del caffè che vien su). Rispetto alla "union candle", questo rito sarebbe più utile per trasmettere tre messaggi molto importanti sul matrimonio. Il primo è che anche qui i due "ingredienti" originali si sacrificano, ma lo fanno per dar vita qualcosa che è qualitativamente migliore di ciò da cui si partiva. Il secondo è che, mentre la "union candle" potrebbe essere usata per riaccendere le due candele individuali, il cappuccino non può in alcun modo essere scisso in caffè e latte, a rappresentare l'indissolubilità del Sacramento. Il terzo, è che le due candele sono identiche, mentre caffè e latte, per quanto parimenti indispensabili, sono diversi e complementari. Il cappuccino non si fa e non si potrà mai fare con caffè e caffè, o con latte e latte.
Come tocco finale, a simboleggiare la carica di doni dello Spirito Santo che arrivano nel Matrimonio, il Celebrante deve guarnire il cappuccino con un'abbondante spruzzata di cacao.

Bene, a prescindere dalle differenti posizioni che si possono avere sull'argomento, bisogna riconoscere che la parabola del cappuccino ha in sè qualcosa di geniale!

P
domenica 4 ottobre 2009 | Autore: PB
D'ora in poi, la faccenda si fa torbida, quindi abbiamo deciso di omettere la maggior parte dei cognomi dai post.

Il nostro blog vuole essere una commedia, in cui tutto va sempre a finire bene, ma ogni commedia che si rispetti deve iniziare con il suo giretto all'"inferno"; l'episodio di oggi riguarda proprio questo.

Il lunedì seguente il nostro arrivo, Paolo ha cominciato a lavorare al Center for Advanced Technology for Large Structural Systems (ATLSS) della Lehigh University. Tutta la famiglia Bocchini è andata allegramente a fare una gita sul cucuzzolo della montagna per visitare l'ufficio di Paolo, conoscere i colleghi e, soprattutto, sbrigare alcune pratiche importanti di registrazione immigrati. Da quel momento in avanti, le nostre giornate sono continuate con una certa stressante routine. Paolo passava circa mezza giornata in ufficio e l'altra mezza a fare giri nei quali spesso non si concludeva nulla (cercare un auto, indagare in concessionarie loschissime per trovare pratiche ai limiti della legalità che ci permettessero di comprarne una in fretta, provare ad ottenere una carta d'identità per la Pennsylvania, fare un contratto per un cellulare, aprire un conto corrente...). Il tutto condito con una notevole angoscia dovuta al fatto che il GPS funzionava a momenti alterni, tipo un minuto sì, e 2 ore no. Ogni volta che si usciva di casa, era un viaggio della speranza... Di conseguenza, le notti erano dedicate al vano tentativo di far funzionare correttamente il nuovo GPS. La Nico rimaneva chiusa nella camera d'hotel con la Sarina, perché non c'era molto altro da fare fuori di lì. Il tutto condito con pasti a base di hamburger o similia, che dopo una settimana diventano davvero indigeste. Fra i vari problemi, il più serio era che abbiamo scoperto che l'assicurazione sanitaria di Lehigh ci avrebbe coperto solo a partire dal 1 settembre, quindi avevamo davanti più di due settimane scoperte. Naturalmente, non potevamo permetterci un tale rischio, considerando che Sara aveva meno di 3 mesi, ma un'assicurazione "ponte" per arrivare al primo settembre ci sarebbe costata circa $3000. Mai inconveniente fu tanto propozio, perché ci ha portato ad incontrare Ann: una persona che non solo ci ha trovato una buona copertura assicurativa per soli 80$, ma ha anche avuto un ruolo cruciale nel seguito della storia, e sarà protagonista di uno dei prossimi episodi. In mezzo a tutto questo, le nostre giornate (e nottate) scorrevano rapidissime e non vedevamo l'ora di poter prender possesso dell'appartamento per cominciare a sistemarci. Così è finalmente arrivato il venerdì pomeriggio e l'appuntamento con André, il protagonista di questo episodio.

Andrè, è il precedente inquilino dell'appartamento in cui dovevamo andare e avevamo deciso di incontrarci per il passaggio delle consegne e per farci dare da lui alcuni consigli. Ebbene, purtroppo, appena André ci ha accolti, ci siamo resi conto che le prime impressioni della Nico erano tristemente esatte (come solitamente accade), anzi, l'appartamento era in condizioni decisamente peggiori di quanto ci potessimo immaginare. Le scale erano rinforzate con il nastro adesivo perché le enormi fessure che sfoggiavano non si aprissero troppo, le finestre erano saldate dalla vernice e non si aprivano (una aveva persino il vetro rotto), il lampadario era rotto e sembrava che dovesse cadere da un momento all'altro, la "cucina" sembrava uscita da un film dell'orrore, il pavimento si stava "sfogliando" in molti punti e in bagno era addirittura sfondato (non scherziamo, c'era un buco, largo circa 40cm, coperto da una pellicola adesiva), e potremmo andare avanti con la lista molto a lungo. Abbiamo persino foto e video, ma ve li risparmiamo. Il brutto è che noi avevamo fissato quell'appartamento dall'Italia per un anno proprio perché avevamo visto le foto e ci eravamo fidati di André. Con qualche magia, da angolazioni improbabili, André era riuscito a scattare foto che facessero sembrare l'appartamento carino. Era stato anche molto attento nell'elencarci tutti i pregi (?!?) che aveva e come unico difetto aveva fatto presente che durante l'inverno il riscaldamento era stato leggermente insufficiente, ma aveva risolto tutto con un termosifone portatile, gentilmente offerto dal proprietario. Potete immaginare quanto fossimo stupiti quando, invece, durante il nostro incontro André era il primo a riconoscere gli enormi problemi dell'appartamento! Ci ha raccontato che in realtà il termosifone portatile non ha risolto nulla, perché lui comunque indossava in casa i guanti di lana e alcune notti ha dovuto dormire con la giacca a vento. La sua ragazza, che era venuta dalla Francia a prenderlo, ci spiegava che per quanto si sforzassero di pulire, quel posto era sempre irrimediabilmente sporco, infatti camminando in cucina le suole si attaccavano al pavimento (davvero, si attaccavano, e nemmeno noi siamo riusciti a farci nulla!). Il motivo per cui André non ci abbia detto tutte queste cose prima resta ancora un mistero. Noi crediamo che sia perché in fondo lui si fosse trovato sinceramente bene in quel posto. Abbiamo capito che in realtà non ci è mai stato: era in ufficio dalle 7.15 di mattina alle 11 di sera, spesso anche nei weekend. E quello era per lui solo un posto vicino all'ufficio in cui dormire. Con la giacca a vento.
La realtà ha superato ogni fantasia quando Paolo ha chiesto ad André di mostrarci la lavanderia.

P: "Ok, André, il proprietario ci ha detto che ci sono anche una lavatrice ed un'asciugatrice disponibili in cantina, ci porti a vederle?"
A: "Sì, certo, ma è meglio che venga solo tu."
P: "No, sarà Nicoletta a doverci andare la maggior parte delle volte, quindi è meglio che tu spieghi a lei come si fa."
A: "No, no, davvero, lei non deve venire, è pericoloso!"
P: "Che vuol dire 'pericoloso'?!?"
A: "No, davvero, non deve venire, con la bambina... non deve venire."

A quel punto abbiamo insistito e, seppure riluttante, André ha acconsentito ad accompagnarci in cantina. Per accedervi, si deve uscire di casa, andare sul retro ed aprire due portelloni sul pavimento sgangherati. Attraverso di essi si scende per una scala stretta, ripida e insicura in un antro dominato da cianfrusaglia, ragnatele e umidità in cui in un angolo era incastrata una lavatrice e in un altro un'asciugatrice. André ha esortato Paolo a fare molta attenzione quando avesse tolto i panni dalla lavatrice, perché nel caso gli fosse scivolato qualcosa e fosse caduto sul pavimento, sarebbe stato necessario rilavarlo. Paolo ha annuito, ma dentro di sè pensava che se qualcosa avesse toccato quel "pavimento" sarebbe stato meglio buttarlo direttamente via.
Nicoletta, Sara e la ragazza di André, saggiamente, non erano scese, e quando Paolo è risalito dalla grotta si è accorto che sebbene la Nico stesse cercando di nasconderlo, stava piangendo. Senza bisogno di stare a raccontare ulteriori dettagli, quel posto era un disastro. Noi ci eravamo dovuti fidare, perché era l'unico per il quale potevamo avere informazioni dettagliate e disinteressate dal precedente inquilino. L'alternativa sarebbe stata venire in America senza nessun appoggio sicuro, e farlo con una bambina di tre mesi non ci sembrava saggio. A quel punto eravamo incastrati perché avevamo firmato un contratto annuale per un posto che poteva essere accettabile come dormitorio per un ragazzo, ma non come casa per una famiglia.

Metre tornavamo all'albergo, non sapevamo cosa dirci e hanno regnato lacrime silenziose. Arrivati in camera, abbiamo avuto un'altra brutta sorpresa, forse per il nervoso, forse per una settimana di alimentazione sbagliata, per la prima volta il latte della Nico cominciava a scarseggiare. Oggi non è certo un dramma se una madre non può allattare la figlia, ma in quel momento sembrava che tutto stesse andando a rotoli. Paolo ha dovuto lasciare la Nico in crisi in camera ed andare alla ricerca di qualcosa per risollevarla e nutrirla. Il problema era... cosa? Il GPS ovviamente anche quella sera non aiutava, ma per fortuna Paolo era riuscito a ritrovare il grande supermercato che gli Akiyama ci avevano mostrato il primo giorno. Lì ha comprato prosciutto cotto che sapesse di prosciutto cotto, carote e insalata già lavati e tagliati, mozzarelle con un aspetto invitante e persino pita greca, che si può ritenere il miglior surrogato della piadina romagnola. Così, quella notte, Paolo è tornato trionfante e abbiamo consumato una specie di piadina (scaldata nel microonde) con cotto e mozzarella, un po' di verdura fresca e concluso con una macedonia di frutta (industriale). Nel frattempo, anche Sara aveva mangiato, perché la crisi del latte si era rivelata solo temporanea.

Il problema della casa restava, ma con lo stomaco pieno e la gola finalmente soddisfatta, siamo potuti andare a letto. Ovviamente nessuno è riuscito a chiudere occhio, ma avevamo ancora chiaro di poter contare l'uno sull'altra ed eravamo pronti ad affrontare, la mattina dopo, il protagonista del terzo episodio: John.

P
martedì 29 settembre 2009 | Autore: PB
Non abbiamo capito se siano i denti, il vaccino, il bisogno di piu' latte o che altro, ma da alcune notti la nostra Sarina e' irrequieta. La notte scorsa, sebbene si fosse svegliata, abbiamo deciso di non prestarle attenzione e di lasciarla nel suo lettino. Dopo le prime lamentele, Sara ha cominciato a cantare, ed e' andata avanti per molto tempo. Io credo che stesse cercando di addormentarsi da sola e cercasse di riprodurre quello che faciamo noi quando vogliamo addormentarla. Il risultato comunque, per quanto fosse fastidioso e ci impedisse di dormire, era divertentisismo!

Alla fine, comunque, deve essere riuscita nel suo intento, e ci siamo addormentati tutti.

"Per me e' SI'"

P
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venerdì 25 settembre 2009 | Autore: NN
Ieri abbiamo avuto la prima visita dalla nostra nuova pediatra. E' un centro molto grande e non abbiamo capito se ci sono più pediatri o se c'è solo quella che ha visitato la Sara (infatti i tempi di attesa sono stati un po' lunghetti). Ci sono comunque un sacco di infermiere e ben 10 sale. La nostra pediatra è molto giovane ed è stata carina e gentile. Ci ha chiesto mille volte se avevamo altre domande. Visto che la Sara sta bene (adesso pesa 6.5 kg) le hanno anche fatto la seconda vaccinazione. Poverina la mia piccola! Deve fare davvero un gran male perchè ha pianto tantissimo e poi da ieri sera le è venuta anche la febbre. Speriamo le passi presto.
La pediatra ha detto che la Sara è molto avanti e che sicuramente a 6 mesi comincerà a gattonare e quindi ci ha fatto tutto l'elenco delle precauzioni che dobbiamo usare in casa (coprire le prese, mettere degli angolari negli spigoli, fermare i cassetti e gli sportelli dei mobili...).
Ci ha però sgridato perchè la Sarina dorme a pancia in sotto. Lo sappiamo benissimo anche noi che è pericoloso, ma diversamente non dorme, come si fa?
Ci ha poi dato consigli sullo svezzamento che sono i soliti di sempre. Cominciare con riso e cereali e poi dal sesto mese con carne e verdure, ma sempre una nuova a settimana per via delle allergie. Quindi adesso chi seguiamo, la pediatra italiana o quella americana? Credo che sarà la Sara a decidere :-)

N
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giovedì 24 settembre 2009 | Autore: NN
Sabato scorso abbiamo avuto i primi ospiti nella nostra nuova casina. Sono venuti a trovarci Manual, Sarah con la piccola Annabel. Per chi ci ha seguito anche l'altra volta, Manuel era il compagnio di ufficio di Paolo a NY e Sarah sua moglie. Anche loro sono diventati papà e mamma quest'anno e la loro piccolina ha 2 mesi. Siamo rimasti molto amici e addirittura loro ci sono venuti a trovare in Italia l'anno scorso e hanno passato una po' di giorni a casa nostra.
La cosa che ci ha fatto sorridere è che l'ultima volta che ci siamo visti eravamo in Italia ed eravamo in 4, mentre adesso eravamo di nuovi negli USA e in 6.
E' stato davvero un bel sabato, è sempre bello passare del tempo con gli amici. Abbiamo pranzato insieme e poi abbiamo fatto un giretto per Bethlehem perchè loro erano curiosissimi di vederla. Abbiamo girato un pochino per il campus dell'università. E' molto grande, verde e bello, la cosa che ci ha lasciato un po' perplessi è che anche lì non c'era praticamente nessuno. Siamo poi passati in macchina per la via del centro (no, non è un errore, il centro di questa città è solo una via, saranno 500 metri) e poi siccome si era fatto tardi, loro sono dovuti ripartire per tornare a NY.
La cosa più bella, e quella che ci ha permesso di passare una bellissima giornata e fare anche un giretto, è stato che Sara e Annabel hanno dato il loro contributo sincronizzandosi. Hanno mangiato, dormito e fatto i loro bisogni allo stesso tempo. Incredibile davvero!!!

Domenica ce la siamo presa con calma e ci siamo riposati un pochino finalmente! Nel pomeriggio siamo andati in un cento commerciale dove c'è un negozio molto grande con tutte le cose per i bambini e la Sara si è aggiudicata un giochino nuovo. La abbiamo comprato la palestrina (potete vedere le foto su Picasa) e sembra piacerle molto. Le abbiamo poi comprato il set per la pappa perchè tra qualche settimana è ora di iniziare lo svezzamento (mamma mia, speriamo bene, sono un po' in ansia).

E' un peccato che i week end finiscano sempre così presto! Si sta davvero bene quando possiamo passare le giornate tutti e tre insieme.

N
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mercoledì 23 settembre 2009 | Autore: NN
Finalmente una serata all'insegna dell'Italia... amici italiani e pizza fatta in casa.

Martedì sera sono venuti a mangiare a casa nostra i due ragazzi italiani che lavorano con Paolo, Alberto e Paola (purtroppo mancava Ilaria, la moglie di Alberto, che si è appena trasferita in un'altra città per lavoro). E' stato bello fare un po' di sane chiacchiere in italiano e ovviamente mangiarsi una buona pizza in compagnia.

N
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martedì 22 settembre 2009 | Autore: PB
... a volte non sa nemmeno quel che perde!

Mi segnalano che, secondo una classifica pubblicata ieri da Il sole 24 ore, emersa da una ricerca ispirata ad un'analisi commissionata dal Presidente Sarkozy e guidata da criteri suggeriti dal premio Nobel per l'economia Stiglitz (ironia della sorte, professore alla Columbia), risulta che Forli'-Cesena e' la provincia con il maggiore "Benessere interno lordo" d'Italia. Di gran lunga, per altro!
E se consideriamo che Forli' sicuramente abbassa la media provinciale, si conclude senza tema di smentite che Cesena e' il posto migliore d'Italia in cui vivere.

Vorrei proprio calcolare il Benessere interno lordo di Bethlehem!

P

Fonte: Il sole 24 ore
domenica 20 settembre 2009 | Autore: NN
Scusate per il ritardo con cui vi stiamo raccontando le cose, ma non è davvero facile conciliare tutto.
Sabato scorso, come vi avevamo già anticipato, siamo stati ospitati a pranzo a casa degli Akiyama. A parte un paio di figuracce :-) possiamo dire che è stato davvero un piacere passare qualche ora in loro compagnia e anche il pranzo, che ci preoccupava un po', è andato meglio del previsto.
Come tutti sanno, i giapponesi di tolgono le scarpe prime di entrare in casa, ma noi non ci avevamo proprio pensato e stavamo entrando come se niente fosse. Loro ci hanno quindi fermato, spiegandoci questa cosa, ci hanno fatto togliere le scarpe e siamo dovuti stare tutto il pranzo scalzi.
Appena ci siamo seduti sul divano, in attesa che fosse pronto il pranzo, la Sarina, che aveva appena finito di mangiare, ha battezzato il loro divano con un bel vomitino... chi ben comincia è a metà dell'opera!!! Fortunatamente hanno affittato tutti i loro mobili per l'anno che sono stati qua, quindi non ci hanno fatto un gran caso, tanto il divano non era il loro.
Non sapendo come funziona in giappone, avevamo portato due ragalini. Alla moglie abbiamo regalato un libro di cucina italiana, ma siccome lo abbiamo comprato qui in America, vi lascio immaginare come fossero le ricette! Mentre al figlio, siccome sapevamo che va matto per la cioccolata, abbiamo portato un sacchettino di cioccolatini Lindt trovati al supermercato (i Ferrero Rocher erano finiti). E' sembrato che siano stati tutti molto contenti, soprattutto il bimbo che ha girato col pacchetto dei Lindt in mano tutto il tempo.
Nel frattempo i pranzo era pronto, ci siamo seduti a tavola e il tutto aveva un aspetto invitante. Siccome Paolo non mangia il pesce, per evtare ogni disguido glielo aveva detto e così la moglie, a cui piace molto la cucina italiana, ha voluto farci l'onore di un pranzo italiano. Ognuno aveva un piatto di quelli quadrati grandi con il pranzo completo, primo, secondo e contorno. C'erano due tipi di pasta che volevano essere spaghetti al ragù e spaghetti panna e prosciutto. Erano buoni, però non erano spaghetti, erano i loro noddles e il ragù non era assolutamente ragù. Il secondo era (secondo noi ma non siamo sicuri) quello che qui chiamano Chicken parmigiano, cioè delle fettine di pollo con del formaggio e varie spezie sopra. Come contorno dell'insalata. Poi ognuno aveva una ciotolina con del minestrone e al centro un piatto di crostini al pesto, pomodoro e formaggio. Ora capite il perchè del titolo del post. Era tutto relativamente buono, però è stato un pranzo con un mix di culture.
La cosa più bella è che la Sarina era eccitatissima e felicissima per il fatto di vedere nuova gente e nuovi posti. Al culmine della gioia, dopo aver dato tutto, si è addormentata da sola nel passeggino e ha dormito un'oretta. A qualcuno potrà sembrare strano, ma era la prima volta.

N
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giovedì 17 settembre 2009 | Autore: NN
Evviva, oggi è arrivato il primo pacco dall'Italia con i primi rifornimenti. L'avevamo dato già per disperso, invece dopo quasi due settimane ce l'ha fatta!
Grazie, grazie, grazie!!!

N, P, S
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martedì 15 settembre 2009 | Autore: NN
Ne avevamo avuto il sospetto fin dall'inizio, ma adesso è arrivata anche la conferma. Betlemme è davvero il fulcro del divertimento e dello spasso...
Le prime settimane dopo il nostro arrivo, abbiamo girato parecchio per le varie cose che dovevamo fare, pratiche da sbrigare, case e macchine da vedere, mobili da comprare e in tutti questi nostri giretti, non eravamo mai riusciti a capire dove fosse il centro della città e perchè non lo avessimo mai attraversato o anche solo visto da lontano. A parte un grandissimo Casinò e tanti ma tanti centri commerciali con negozi di ogni specie, non avevamo mai visto altre attrattive per il divertimento (cinema, pub...). Ci siamo quindi chiesti cosa facessero gli abitanti di questa città nei week end per divertirsi e passare il tempo.
La risposta, che già era passata nella nostra testa, è NIENTE.
La conferma mi è arrivata l'altro giorno quando, portando la Sara e fare un giretto, abbiamo incontrato e conosciuto Bill, il bagnino della piscina del nostro villaggio. Gli ho detto che eravamo appena arrivati e allora lui ha cominciato ad elencare le cose fantastiche che avremmo potuto fare qui. C'è una manifestazione a fine agosto (che purtroppo abbiamo perso) che si chiama Musicfest, poi a fine settembre c'è un'altra fiera Irish/Scotish con musica, balli e cibo tipico. Ancora poi, nel periodo natalizio, c'è un fantastico mercatino di Natale, molto grande, organizzato da una grossa comunità tedesca che vive qua e dove si possono trovare articoli natalizi di ogni genere e cibo tedesco. La conclusione del suo elenco (non so se è perchè ha visto la mia faccia come per dire "Ok, interessante. E poi? Tutto qui?") è stata: "e un sacco di centri commerciali...".
Per loro, quindi, il massimo del divertimento, è aspettare queste 2 o 3 fiere durante tutto l'anno e per il resto starsene nella propria casetta, a tagliare l'erba un giorno si e uno no, cuocere carne al barbecue e portare a spasso il cane.
Wow!

N
lunedì 7 settembre 2009 | Autore: PB
Questo è il primo di una serie di post coi quali vi racconteremo le nostre divertenti (per voi che leggete!) disavventure connesse al nuovo sbarco in America ed a tutto il processo di sistemazione nella nostra nuova città. Abbiamo deciso di dedicare ognuno di questi post ad un personaggio che, nel bene o nel male, ha avuto un ruolo in questa storia. Ebbene sì, di certo non ve lo aspettavate, ma il primo di questi deve necessariamente rispondere al nome di Mitsuyoshi Akiyama.

Il protagonista di questo episodio è un giovane professore giapponese che ha preso un anno sabbatico ed è venuto a lavorare alla Lehigh (gratis) per migliorare il suo inglese ed il suo curriculum. Se dovessi descriverlo con due aggettivi, sceglierei sicuramente "gentile" e "buffo". Il secondo dipende soprattutto dall'inglese: nonostante un anno speso qui, fa ancora fatica e per questo, spessissimo, anziché parlare sceglie di esprimere le sue reazioni con suoni ed espressioni facciali. È veramente divertentissimo.

La prima caratteristica distintiva, però, è la gentilezza, sua e della sua famiglia. Akiyama è venuto qua con la moglie ed un figlio di circa 3 anni. Il giorno del nostro arrivo, essendone stato avvisato, ha cominciato a mandarmi email su email, perché voleva assolutamente venirci a conoscere e ad aiutarci, rendendosi disponibile a fare tutto ciò di cui avessimo bisogno, a qualunque ora del sabato o della domenica. Alla fine ci siamo incontrati la domenica mattina (vi ricordo che noi siamo arrivati il sabato sera). Lui e la sua famiglia ci hanno guidato per Bethlehem, ci hanno accompagnato in farmacia a comprare le prime cose che ci servivano (es. pannolini!), ci hanno fatto vedere i migliori supermercati vicini all'albergo in cui alloggiavamo e all'appartamento in cui dovevamo andare a vivere.

Alla fine, ci hanno accompagnati al nostro appartamento. Il precedente inquilino lavorava nel nostro stesso gruppo di ricerca, ma era a Las Vegas a godersi l'ultima settimana americana prima di lasciare gli USA e aveva lasciato ad Akiyama le chiavi per permettermi di portare in appartamente un po' di valigie. In questo modo abbiamo avuto la possibilità di fare il primo sopralluogo dell'appartamento. O meglio, la Nico l'ha avuta. Sì, perché già il primo giorno dopo l'arrivo siamo stati in grado di causare un incidente diplomatico internazionale :-)
Gli Akiyama, con la gentilezza e l'enorme senso del rispetto che caratterizza i giapponesi, ci hanno aiutato a portare le valigie al piano di sopra ed hanno aperto la porta, ma a quel punto non osavano varcare la soglia di una casa altrui in assenza del padrone. Quindi avrebbero lasciato le valigie immediatamente dopo la soglia. La Nico, invece, da buona italiana, è entrata ed ha cominciato ad analizzare l'appartamento, a fare commenti, a immaginare quali mobili si potevano aggiungere, a girare per le varie stanze, senza nemmeno accorgersi dell'imbarazzo degli Akiyama, che si sentivano complici involtari del "delitto" che si stava consumando. Io invece mi ero accorto della situazione e cercavo contemporaneamente di bloccare la Nico e di spiegare agli sbalorditi Akiama (rigorosamente fuori dalla soglia della porta) che l'inquilino ci aveva dato il permesso di controllare l'appartamento. Gli Akiyama erano sempre più stupefatti ed io sempre più in difficoltà, quando la Nico è finalmente arrivata a dare il colpo di grazia. Col suo splendido sorriso, da brava "non-padrona di casa", si rivolge ai giapponesi e se ne esce con un "Cosa fate lì, prego, entrate, fate come foste a casa vostra". A quel punto la signora Akiyama è sbiancata, io sono riuscito a prender la Nico per un braccio ed a portarla fuori e ci siamo chiusi la porta alle spalle.

In tutto questo, io non ho praticamente rivolto nemmeno uno sguardo all'appartamento. La Nico continuava a dire che in realtà sembrava molto peggio di quanto ci fosse parso dalle foto che ci avevano mandato, ma nemmeno lei era pienamente soddisfatta del sopralluogo. Abbiamo deciso di non pensarci e di rimandare quindi ogni giudizio al giovedì seguente, quando avremmo potuto incontrare il vecchio inquilino, ma questo sarà il tema del prossimo episodio.

Successivamente, gli Akiyama si sono dimostrati sempre più gentili. Mitsuyoshi sarà il mio compagno di ufficio fino alla sua partenza, a fine settembre, e siamo già entrati in sintonia. Sua moglie ogni tanto manda biglietti alla Nico in cui le suggerisce negozi, offerte, pediatri di fiducia e tutto ciò che pensa ci possa essere utile. Sono stati una settimana in vacanza alle cascate del Niagara, si sono ricordati di noi e hanno portato una maglietta per la Sarina.

La settimana scorsa li abbiamo invitati a cena, ma si sono rifiutati di venire, dicendo che sarebbe un grande disonore se venissero da noi prima di averci ospitato (visto che sono arrivati in USA prima di noi). Hanno detto che aspettavano ad invitarci perché volevano essere certi che ci fossimo prima sistemati, ed ora che siam pronti hanno organizzato un pranzo a casa loro per sabato prossimo.

Sono davvero una famiglia simpatica e gentile, e ci dispiace molto che siano già in partenza.

Al prossimo episodio!
P
sabato 5 settembre 2009 | Autore: PB
Alla fine abbiamo optato per una soluzione di compromesso che potrebbe soddisfare tutti.

Purtroppo i casi di episodi spiacevoli collegati ad un uso un po' improvvido di internet sono più frequenti di quanto si pensi e preferiamo non mettere foto della nostra bimba su un blog in cui ci sono anche informazioni sul luogo in cui viviamo. Si pensa sempre che questo tipo di problemi riguardino gli altri... fino a che non toccano noi. Quindi, a costo di sembrare paranoici, preferiamo essere prudenti.

La tecnologia, però, ci viene in aiuto e fornisce soluzioni che "dovrebbero" essere sicure e permetterci di condividere le foto solo con chi vogliamo noi. Abbiamo quindi creato un album di foto della Sara accessibile solo su invito, che cercheremo di tenere sempre aggiornato.

Ciò che dovete fare per vederle è chiederci un invito, cliccare sul link dell'email che vi arriverà, digitare il vostro user name e password e il gioco è fatto. Da quel momento in poi potrete sempre vedere le foto, usando le vostre credenziali.

Speriamo in questo modo di accontentare tutti. Se poi i nostri amici esperti informatici avessero in mente soluzioni migliori, o trovassero "buchi" in questo sitema, siamo aperti a suggerimenti.

P
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domenica 30 agosto 2009 | Autore: PB
Ieri ed oggi abbiamo girato praticamente tutta la Pennsylvania in cerca di mobili per arredare casa. Questo pomeriggio, all'ennesimo Wal-mart, mentre cercavamo un seggiolone per la Sarina, abbiamo visto che c'erano alcune piattaforme di gioco per bambini (li abbiam sentiti chiamare "balla-balla"). Ci siamo chiesti per un po' se Sara fosse troppo piccola o meno per quel tipo di giochi, poi, per tagliare la testa al toro, l'abbiam presa ed incastrata dentro uno di essi. A quel punto è scattata l'euforia! Sara ha cominciato a saltare, ballare, urlare, cantare, era felicissima e stupefatta per quello che poteva fare. Quando abbiamo provato a toglierla da lì, si è ancorata con le manine al gioco e ci ha guardato malissimo. Abbiamo dovuto lasciarla lì ancora un po', vedendola felice e divertita.

Ovviamente, non abbiamo potuto fare a meno di comprarle il più bel balla-balla che ci fosse. Abbiamo appena finito di montarlo, ora andiamo a letto e domattina, appena sveglia, le faremo vedere la sorpresa.

E' la prima volta che, a modo suo, ci chiede un regalo. Noi abbiamo ceduto subito...



P & N

P.S.: quello/a nella foto non è la Sara, perché siamo ancora incerti sull'opportunità di pubblicare foto della nostra bimba su internet.
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giovedì 27 agosto 2009 | Autore: PB
Un altro pezzo del puzzle è andato a posto, e da questa sera abbiamo anche una macchina nostra!





L'auto è una sfavillante Chrysler Sebring e se pensate che in fondo per comprare un'auto basti avere i soldi, vi sbagliate davvero di grosso. Funziona tutto come i vecchi giochi "adventure", come The secret of Monkey Island, in cui devi trovare la scala, per prendere la chiave, per aprire la porta, per liberare l'uccellino, per avvisare il contadino, per farsi portare il bastone, per scacciare il pellicano, per raccogliere la piuma... solo che non è divertente.

Ma non voglio mischiare le cose: con ordine, dalla nuova base al Valley Park, vi racconteremo tutto.

E ora abbiamo un mezzo con cui andarci, al Valley Park!

P
martedì 25 agosto 2009 | Autore: NN
E brava la nostra Sarina, questa notte per la prima volta ha dormito ben 10 ore di fila. Ieri sera ha mangiato alle 20.00 e poi si è addormentata verso le 22.00 e ha tirato dritto fino a questa mattina alle 8.00. I genitori sono molto contenti perchè si sono potuti riposare un po' di più (e in questo momento ne hanno davvero bisogno)!!!

N
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domenica 23 agosto 2009 | Autore: PB
Dopo tante peripezie, il prossimo weekend ci trasferiremo qui. A quel punto, con più serenità, vi racconteremo un po' di storie!


P & N
giovedì 20 agosto 2009 | Autore: PB
La nostra Sarina sta facendo progressi inimmaginabili. Da un po' di giorni stavo cercando di allenarla e oggi, per la prima volta, dalla posizione distesa si e' messa a sedere e poi in piedi, tenendo le mie mani con le sue solo come punto di appoggio per tenersi in equilibrio. Si regge in posizione eretta con le sue sole forze!

Penso che avremo bisogno di un box prima del previsto!

P
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mercoledì 19 agosto 2009 | Autore: PB
Scusate se continuiamo a scrivere poco, ma ne stiamo davvero combinando di tutti i colori :-)
Abbiamo deciso di raccontarvi tutto solo quando avremo sistemato ogni cosa. Posso solo dirvi che oggi stavo per iniziare un processo e domattina sarò a colloquio con un Deputato del Congresso di Washington.

TUTTO BENE!

P
lunedì 17 agosto 2009 | Autore: NN
Eccoci qua, siamo tornati a raccontarvi le nostre avventure negli stati Uniti. Questa volta però non siamo soli, ma c’è anche la piccola Sara ad accompagnarci in questo nuovo viaggio.
Voglio salutare tutti, dire ben trovati a quelli che ci hanno seguito anche l’altra volta e ben arrivati a tutti i nuovi visitatori.
Dopo due anni di pausa in cui ci eravamo riabituati alla nostra vita in Italia, a Cesena, con le nostre famiglie e i nostri amici, il lavoro, i colleghi, i luoghi conosciuti, abbiamo deciso di riprovarci e ripartire per tornare negli USA. Ma per rendere le cose un tantino più difficili, non siamo tornati a NY, bensì a Bethlehem in Pennsylvania. Paolo lavorerà presso la Lehigh University e io farò la mamma e mi prenderò cura della nostra bimba.
L’8 agosto, di buon ora, abbiamo caricato le numerose e pesanti valigie, abbiamo salutato la nostra casa e assieme alle nostre famiglie ci siamo diretti all’aeroporto. Visto che non siamo mai stati molto fortunati con le prenotazioni aeree anche questa volta come non poteva mancare un piccolo problemino! La prenotazioni di Paolo sembrava non esserci. Fortunatamente la cosa si è risolta in breve tempo e l’unica conseguenza negativa è stata che nel volo Francoforte – NY eravamo separati e questa cosa non ci ha aiutato a gestire la Sara durante il volo. La prima parte del viaggio Bologna-Francoforte è passata senza tanta paura, il volo breve, tranquillo, la Sara in braccio a me ha mangiato e dormito. La seconda parte del viaggio Francoforte-NY è stata un po’ più movimentata. Io ero nel posto attaccato al finestrino con davanti la culla per la Sara e di fianco a me una coppia di francesi che quando mi hanno visto arrivare con la bambina avranno sicuramente smoccolato. Paolo era nella file dietro. Il volo è stato tranquillo per gli altri, ma la Sara mi ha riversato di fluidi provenienti da ogni parte del corpo per ben 3 volte. Per cambiarla completamente dovevo far alzare la coppia di francesi o dovevo far volare la Sara per farla arrivare tra le braccia di Paolo. Fra l’altro, ha sempre avuto un ottimo tempismo, ha sempre aspettato che i francesi cominciassero a mangiare per dare il meglio di sé…
Scesi dall’aereo è arrivata la parte più dura, perché a quel punto eravamo tutti stanchi morti e la Sara giustamente non ha smesso di piangere da quel momento fino a che siamo arrivati in albergo (nel mezzo abbiamo ritirato i bagagli, con due carrelli pieni di valigie e la Sara in braccio che piangeva siamo arrivati dove noleggiano le auto, presa l’auto, senza GPS* siamo partiti in direzioni albergo e per fortuna ci abbiamo preso).
E’ stato un viaggio molto lungo e stancante. All’arrivo ci siamo trovati immersi in un paesaggio naturale bellissimo,ma in una città veramente deludente. Abbiamo però pensato: l’albergo è un po’ fuori città, dopo sarà meglio, qui dobbiamo starci solo una settimana.

Nick

* La storia del GPS e del cellulare meriterà un post a parte, ma quello tocca a Paolo!
martedì 11 agosto 2009 | Autore: PB
I protagonisti della nostra storia sono tre persone che, a un certo punto della loro vita, videro un segno, una possibilità, e si trovarono a dover decidere se ignorarlo o meno.
Non si sa bene se fossero ricchi re, arguti scienziati o devoti sacerdoti, e non importa nemmeno molto. Ciò che importa è che quel giorno, di fronte a quel segno, decisero di non ignorarlo e di mettersi in cammino. Ed è per questo che ne raccontiamo la storia.

Ogni viaggio comporta fatica, perché costringe a lasciare le proprie sicurezze ed i propri affetti. Per fare il bagaglio bisogna saper scegliere ciò che è veramente essenziale, e si deve abbandonare tutto il resto. Ma c'è un valore in tutto questo, che solo chi ha provato cosa significhi avere il coraggio e la forza di partire conosce.

Senza dubbio dovevano essere tre persone molto unite: sapevano di poter contare l'una sull'altra per superare tutte le insidie e le difficoltà. E con questa grande certezza, si sono messe in viaggio verso Ovest, e sono giunte infine ad una città chiamata Betlemme. Ognuno aveva portato con sè i propri doni, le proprie capacità ed il proprio valore, ma non sapevano esattamente quello che avrebbero trovato alla fine del loro percorso.

I Magi ebbero la gioia ed il premio di incontrare Gesù. Quello che troveremo noi a Bethlehem ve lo racconteremo in questo Blog.

P, N & S