martedì 6 marzo 2012 | Autore: NN
Il nostro gruppetto di amici italiani aumenta sempre di più. Tra gli amici che abbiamo da quando siamo arrivati a Bethlehem, ora c'è una nuova coppia, in realtà solo lui è italiano, di Modena, mentre lei è americana. Hanno deciso di sposarsi qua in America e ora vivono qui perchè lui sta finendo gli studi nell'università dova lavora Paolo. Un mesetto fa è arrivato un altro ragazzo di Roma, che però starà solo fino a luglio e tra qualche giorno dovrebbe arrivare un altro ragazzo siciliano.
Proveniamo da un po' tutt'Italia, dal nord al sud, ma il solo fatto di essere italiani ci avvicina.
E' molto bello per noi avere amici italiani, li sentiamo più simili a noi, condividiamo le stesse radici, le stesse abitudini e la stessa lingua (che aiuta sempre!!!).
Però è anche molto triste per l'Italia perchè vuol dire che ci sono sempre più ragazzi italiani che se ne vanno all'estero. E' un peccato che il nostro paese perda delle risorse così importanti, ma purtroppo è il risultato che si ottiene quando non si da' loro la giusta importanza e i giusti riconoscimenti.
Io spero tanto che in Italia, prima o poi, le cose migliorino, spero un giorno di poter ritornare a vivere lì, ma al momento devo dire che siamo stati fortunati a trovare un'alternativa ed essere arrivati qua.

N
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5 commenti:

On 6 marzo 2012 alle ore 16:20 , Dee ha detto...

Ma sai che anche io conosco una coppia di Bethlehem?Si chiamano Marzia e Kosman!Magari li conosci!

 
On 6 marzo 2012 alle ore 16:31 , NN ha detto...

No, non li conosco. Qua ci sono parecchi italini, in realtà e noi ancora non è che conosciamo tantissime persone. Magari potremmo organizzare un incontro?

 
On 9 marzo 2012 alle ore 12:27 , Resiliente ha detto...

Qui è pieno di italiani. O meglio, come tengono a precisare, di Calabresi!!!

 
On 9 marzo 2012 alle ore 14:37 , elle ha detto...

Tra di noi si fa presto a stringere relazioni, mentre -almeno qua a Lisbona- con i locali è alquanto dura :(

 
On 8 giugno 2012 alle ore 11:27 , dario celli ha detto...

“In tempi come questi la fuga è l'unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare"
(Henry Laborit)


d.